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Crisi di governo in Scozia: il premier Humza Yousaf annuncia le dimissioni

di Nicol Degli Innocenti

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Crisi di governo in Scozia: il premier Humza Yousaf annuncia le dimissioni

Crisi di governo in Scozia: il premier Humza Yousaf annuncia le dimissioni

La crisi di Governo si è aggravata quando Yousaf ha posto fine all’accordo di coalizione con i Verdi scozzesi

29 aprile 2024
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3' di lettura

Crisi politica a Edimburgo: Humza Yousaf ha dato le dimissioni oggi da premier scozzese e da leader dell’Snp, il partito nazionalista scozzese al potere da 17 anni.

«Non sono disposto a tradire i miei valori e i miei principi per restare al potere – ha detto Yousaf in una conferenza stampa a Bute House, la residenza ufficiale del premier -. Sono giunto quindi alla conclusione che ci vuole un’altra persona al comando. La fiducia è fondamentale in politica».

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Yousaf ha preferito lasciare l’incarico per evitare l’imbarazzo di essere sconfitto in due voti di fiducia chiesti dall’opposizione e previsti per questa settimana, uno diretto al premier e uno all’intero Governo scozzese.

La crisi con i Verdi

La crisi di Governo, nell’aria da tempo, si è aggravata la settimana scorsa quando Yousaf ha posto fine all’accordo di coalizione con i Verdi scozzesi, che minacciavano comunque di andarsene per protesta contro la decisione dell’Snp di abbandonare l’impegno a ridurre le emissioni nocive entro il 2030.

I Verdi avevano accusato Yousaf di «tradimento» e si preparavano a votare se continuare a far parte del Governo o meno. Il premier ha deciso di prevenirli dichiarando che l’accordo di coalizione siglato nel 2021, aveva «esaurito il suo corso».

Per sua stessa ammissione, Yousaf aveva sottovalutato l’impatto che il suo annuncio avrebbe avuto e la rabbia che ha provocato tra i Verdi, che avrebbero dovuto restare al Governo fino alle elezioni scozzesi previste nel 2026. Il premier si è quindi trovato privo del sostegno esterno necessario per continuare a guidare un Governo di minoranza.

L’Snp infatti ha 63 deputati su 129 nel Parlamento di Holyrood e ha quindi bisogno dei voti dei 7 deputati Verdi per avere la maggioranza. I Conservatori hanno chiesto un voto di fiducia nel premier, e i Verdi hanno subito dichiarato che avrebbero votato contro. Il partito laburista ha poi chiesto un voto di fiducia nel Governo per sfruttare la debolezza dell’Snp e tentare di andare a un voto anticipato, sapendo che con i Verdi contro il premier non ha i numeri per vincere.

Il premier avrebbe potuto andare in pari (64-64) con il sostegno di Ash Regan, unica deputata di Alba, un partito indipendentista fondato dall’ex premier Alex Salmond, ma ha preferito non scendere a compromessi per creare una situazione comunque politicamente instabile.

Yousaf resterà fino alla nomina del suo successore «per assicurare una transizione ordinata», ha spiegato.

Tra i possibili successori c’è Kate Forbes, che si era candidata contro di lui dopo le dimissioni improvvise di Nicola Sturgeon nel marzo 2023. Criticata all’epoca per le sue posizioni conservatrici su temi sociali – è una cristiana osservante – la Forbes potrebbe però riuscire a governare trovando accordi con gli altri partiti.

La scelta della continuità sarebbe John Swinney, ex numero due del partito, un veterano della politica scozzese molto rispettato. Spetterebbe a lui traghettare il partito e il Governo verso nuove elezioni.

Yousaf, eletto poco più di un anno fa, primo premier musulmano dell’Europa occidentale, non ha avuto vita facile nel suo anno al potere. Considerato il “delfino” della Sturgeon, la popolarissima leader che ha dominato la politica scozzese degli ultimi due decenni, è stato suo malgrado coinvolto nello scandalo che ha travolto l’ex premier e suo marito.

La polizia scozzese ha formalmente incriminato Peter Murrell, a lungo amministratore delegato dell’Snp, accusandolo di appropriazione indebita per avere sottratto fondi destinati alla campagna elettorale per un secondo referendum sull’indipendenza. Anche la Sturgeon era stata clamorosamente arrestata e interrogata, ma poi rilasciata senza alcuna accusa.

Lo scandalo non coinvolge direttamente Yousaf, ma ha fortemente danneggiato il partito, che secondo i sondaggi ha perso consensi ed è ora in un testa a testa con i laburisti. Nel suo discorso di addio lunedì il premier ha ribadito la sua convinzione che l’Snp porterà la Scozia all’indipendenza dal Regno Unito.

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