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Sono oltre 70, di cui circa la metà bambini, i decessi per un’epidemia causata da una malattia simil-influenzale - al momento sconosciuta - che nelle ultime settimane ha colpito la regione sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo. “I sintomi sono simili all’influenza”, riferisce il ministero della Salute del Paese africano, che rivede il bilancio delle morti sospette rispetto alle prime notizie del morbo . L’età dei deceduti è compresa nella fascia 15-18 anni. Secondo le autorità sanitarie, “più di 300 persone sono state infettate e i pazienti presentavano sintomi come febbre, mal di testa, naso che cola e tosse, difficoltà respiratorie e anemia”, riporta la Bbc. L’Oms ha inviato una squadra di esperti per valutare la situazione che le autorità locali definiscono preoccupante.
Squadre di intervento nelle zone colpite dall’epidemia sono state inviate anche dall’Istituto nazionale di sanità pubblica (Nsp) e dal Centro operativo per le emergenze sanitarie pubbliche (Cousp) del Congo. L’obiettivo è “il trattamento immediato dei casi segnalati - riporta una nota del ministero della Salute - prelevare i campioni dai pazienti per le analisi di laboratorio, condurre indagini approfondite sul campo per identificare la natura di questa malattia. I risultati delle analisi di laboratorio saranno comunicati non appena saranno disponibili e saranno dati aggiornamenti periodici alla popolazione”.
Durante un punto stampa il ministro della Sanità della Repubblica democratica del Congo, Roger Kamba, ha detto che il governo è “in allerta” riguardo alla malattia sconosciuta, diffusa particolare tra le comunità della provincia di Kwango. Al momento sono confermati “71 decessi, tra cui 27 persone decedute negli ospedali e 44 nella comunità nella provincia meridionale di Kwango”, ha precisato Kamba. “Rispetto alle vittime negli ospedali, 10 sono decedute per mancanza di trasfusioni di sangue e 17 per problemi respiratori”, ha aggiunto.
I decessi sono stati registrati tra il 10 e il 25 novembre nella zona sanitaria di Panzi, nella provincia di Kwango. Secondo il ministro “si sono verificati circa 380 casi in totale” di questa malattia sconosciuta, “quasi la metà dei quali riguardavano bambini di età inferiore ai 5 anni”. I sintomi sono febbre, mal di testa, tosse e anemia. Kamba ha detto che sono stati inviati “epidemiologici per prelevare campioni e indagare sulla malattia”. Kamba ha ammesso che “il sistema sanitario è piuttosto debole nelle nostre zone rurali”, ma il ministero sta “aspettando i primi risultati dell’analisi del campione per calibrare adeguatamente le strategie”. Sulla possibilità che ci possano essere altri focolai, il ministro della Salute del Congo non ha confermato.
“In Congo c’è stata da poco un’epidemia di Mpox, quella del clade II che è la variante più aggressiva, quindi in qualche modo è un Paese che è un vaso di Pandora per quanto riguarda i virus, i problemi batteriologici e parassitologici in generale”. Così l’infettivologo Matteo Bassetti, intervenendo sulla patologia - al momento sconosciuta - che sta interessando la Repubblica Democratica del Congo. “Ci sono tutte le caratteristiche perché un problema piccolo possa diventare un problema grande - prosegue l’esperto - c’è un sistema sanitario inadeguato per l’affollamento delle città e si vive ancora in una condizione assolutamente inadeguata, quindi - conclude Bassetti - è chiaro che qualunque tipo di microorganismo, qualunque tipo di nuova infezione lì trova un terreno molto fertile”.
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