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Cripto-attività, arriva la stretta: sanzioni da 30.000 a 5 milioni di euro

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Cripto-attività, arriva la stretta: sanzioni da 30.000 a 5 milioni di euro

Cripto-attività, arriva la stretta: sanzioni da 30.000 a 5 milioni di euro

Pronto il testo del decreto che recepisce il regolamento Ue in materia di cripto-attività. Previste anche sanzioni penali: reclusione da sei mesi a quattro anni e una multa da 2.066 a 10.329 euro per chi agisce in violazione di quanto stabilito dalle norme comunitarie

20 giugno 2024
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2' di lettura

Arriva la stretta sulle criptovalute. È all’esame del Governo il Decreto sulle monete virtuali per l’adeguamento del quadro normativo nazionale al regolamento UE n. 2023/1114 del 31 maggio 2023, relativo ai mercati delle cripto-attività.

Oltre a fissare le regole per l’emissione di criptovalute e le autorizzazioni necessarie per operare in questo mercato, il decreto introduce importanti sanzioni penali e amministrative.

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Le sanzioni penali

L’articolo 30 del titolo IV introduce la reclusione da sei mesi a quattro anni e una multa da 2.066 a 10.329 euro per chi «offre al pubblico token collegati ad attività ovvero ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione» in violazione di quanto stabilito dalle norme comunitarie (articolo 16 del regolamento UE 2023/1114).

Le sanzioni penali scattano anche per chi «presta servizi per le cripto-attività in violazione dell’articolo 59» del medesimo regolamento, ovvero «emette token di moneta elettronica in violazione della riserva di cui all’articolo 48» e «offre al pubblico token di moneta elettronica o ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione in assenza del previo consenso scritto dell’emittente».

Le sanzioni amministrative

Gli articoli 31 e 32 del decreto introducono «sanzioni amministrative relative alle violazioni delle disposizioni richiamate dall’articolo 111 regolamento (UE) 2023/1114».

Nei confronti delle persone giuridiche, sono previste sanzioni amministrative pecuniaria che partono da 30.000 e possono arrivare fino a 5 milioni di euro, ovvero, se l’importo risultasse superiore, a una somma che varia dal 3 al 12,5% del fatturato totale annuo, a secondo della norma violata.

Nei confronti delle persone fisiche, inclusi gli esponenti e il personale aziendale, la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dal decreto varia da 5.000 a 75.000 euro.

L’articolo 33 norma l’abuso e la comunicazione illecita di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato. Nello specifico, è «punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 fino a euro 5 milioni chiunque viola il divieto di abuso di informazioni privilegiate di cui all’articolo 89 del regolamento (UE) 2023/1114, di comunicazione illecita di informazioni privilegiate di cui all’articolo 90 o di manipolazione del mercato di cui all’articolo 91 del citato regolamento».

Previste anche sanzioni per omessa collaborazione o mancato seguito dato nell’ambito di un’indagine.

Il decreto stabilisce infine che le sanzioni amministrative possono essere applicate dalla Banca d’Italia e dalla Consob, fatta eccezione per quelle in materia di emissione, offerta al pubblico e richiesta di ammissione alla negoziazione di token di moneta elettronica, che sono applicate dalla Banca d’Italia.

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