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Pil, il ricalcolo Istat taglia la crescita 2024: nei primi sei mesi solo +0,4%

di Gianni Trovati

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Pil, il ricalcolo Istat taglia la crescita 2024: nei primi sei mesi solo +0,4%

Nel secondo trimestre del 2024, l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil è diminuita rispetto allo stesso trimestre del 2023 al 3,4% mentre il saldo primario è tornato positivo per la prima volta dal quarto trimestre del 2019

4 ottobre 2024

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Nei primi sei mesi dell’anno l’economia italiana ha acquisito una crescita del +0,4%, e non del +0,6% calcolato finora. La rettifica diffusa dall’Istat sulla revisione dei conti economici trimestrali taglia di due decimali le performance realizzate dal Paese nei primi sei mesi dell’anno: e soprattutto solleva incognite pesanti sul +1% di crescita confermato dal Governo nel nuovo Piano strutturale di bilancio ora all’esame del Parlamento.

Un fatto statistico, insomma, figlio delle revisioni delle serie storiche: ma con importanti ricadute reali sugli obiettivi del Governo, e sulle assunzioni di base di un programma pluriennale di finanza pubblica che già così appare molto impegnativo come mostrano le polemiche seguite all’indicazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla manovra destinata a chiedere «sacrifici per tutti».

I nuovi numeri sono la ricaduta della revisione delle serie storiche del Pil comunicata dallo stesso Istat il 23 settembre scorso. I ricalcoli hanno avuto un effetto salutare sulla finanza pubblica, abbassando di oltre due punti il peso del debito sul Pil e quindi offrendo anche a mercati e osservatori internazionali un quadro un po’ meno allarmante sullo stato di salute dei conti pubblici italiani. Ma se il prodotto del 2021, 2022 e 2023 è più alto di quanto si calcolava, la crescita maturata nel 2024 si riduce. Un primo segnale era già emerso nella prima versione del comunicato dell’Istat, dove si indicava che la variazione tendenziale del Pil nel secondo trimestre 2024 si era ridotta al +0,6% dal +0,9% dei vecchi calcoli. Nel confronto congiunturale con il trimestre precedente rimane un aumento del +0,2%: ma l’impatto sul totale del semestre è pesante: e trasforma in molto ambizioso un obiettivo di crescita annuale del +1% che sembrava ormai alla portata.