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Elezioni europee, per il voto fuori sede solo 23.734 richieste

di Marta Casadei

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Elezioni europee, per il voto fuori sede solo 23.734 richieste

Elezioni europee, per il voto fuori sede solo 23.734 richieste

La sperimentazione prevede che gli studenti che hanno fatto domanda entro il 5 maggio possano votare vicino al domicilio. Puglia e Sicilia le prime Regioni per numero di aderenti

28 maggio 2024
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2' di lettura

Sono poco meno di 24mila gli studenti fuori sede che, in occasione delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, avranno la possibilità di votare nei pressi del loro domicilio. Una porzione decisamente ridotta del totale degli italiani che studiano lontano dal proprio luogo di residenza che, secondo diverse stime, va dai 400mila agli 800mila in tutta Italia.

La nuova modalità di voto, introdotta dal Dl 7/2024, convertito dalla legge 38/2024, rappresenta un test per l’eventuale regolamentazione del voto lontano da casa. La circolare del ministero dell’Interno 27/2024, dà indicazioni dettagliate sui tempi e i modi di questo voto sperimentale, prevedeva che gli studenti interessati dovessero inviare entro il 5 maggio una domanda al proprio Comune di residenza che, a sua volta, avrebbe trasmesso i nominativi alle prefetture e poi al Dipartimento per gli affari interni e territoriali (Dait) del ministero dell’Interno entro il 24 maggio scorso.

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Proprio il Viminale ha comunicato che i “fuori sede” che hanno avanzato regolare istanza entro i termini previsti sono 23.734 di cui 21.166 voteranno fuori dalla propria circoscrizione elettorale di origine, presso apposite sezioni speciali che saranno istituite nei capoluoghi di Regione, e 2.568 voteranno, in elenchi aggiunti, presso il Comune di temporaneo domicilio che appartiene alla stessa circoscrizione territoriale di quello di residenza. Di questi quasi 24 mila studenti, 5.339 sono interessati anche dalle elezioni amministrative.

Da dove arrivano e dove voteranno i fuori sede

Nel dettaglio, il maggior numero di richieste (9.398) è arrivato da studenti che vivono nella Circoscrizione I (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia) e, a seguire, hanno fatto domanda 7.713 studenti nella Circoscrizione II (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli V.G, Emilia Romagna); 5.824 studenti nella Circoscrizione III (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); 642 studenti nella Circoscrizione IV (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); 157 studenti nella Circoscrizione V (Sicilia e Sardegna).

Guardando alle Regioni di provenienza, invece, ad aderire a questa sperimentazione sono stati in primis i pugliesi (4.107 domande), seguiti dai siciliani (3.917 elettori), campani (1.601) e calabresi (1.478 elettori).

Il test per «Voto dove vivo»

Il voto degli studenti fuori sede alle Europee era da molti considerato un test importante per “Voto dove vivo”, nome di una proposta di legge delega che, approvata dalla Camera nel luglio 2023, attualmente è in prima lettura in Commissione al Senato, e dà mandato al governo, attraverso una serie di decreti delegati, di legiferare sul voto degli elettori che per motivi di studio, lavoro o cura si trovano, appunto, lontani dalla residenza e sulla rimodulazione delle tariffe agevolate per i servizi di trasporto per chi, invece, sceglie di tornare nel luogo di residenza a votare.

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