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L’Aula del Senato ha approvato la fiducia chiesta dal Governo sul Dl salva-infrazioni nel testo arrivato dalla Camera. Il sì è arrivato con 100 voti a favore, 63 contrari e 2 astenuti. L’ok alla fiducia costituisce il disco verde definitivo di Palazzo Madama sul provvedimento che doveva essere convertito in legge entro il 15 novembre. Il decreto contiene le norme sui balneari e punta ad “agevolare la chiusura di 15 procedure d’infrazione” con l’Unione europea.
Tra le misure principali, il provvedimento prevede il termine al 2027 per le concessioni balneari e stabilisce nuove regole di affidamento e indennizzo per i concessionari uscenti; rafforza le tutele per i magistrati onorari, estendendo loro la copertura previdenziale Inps; contiene interventi mirati sul codice di procedura penale per il diritto alla difesa, le garanzie procedurali per i minori nei procedimenti e i pagamenti nel settore giustizia. Sostanziali modifiche riguardano anche la normativa ambientale, con interventi su qualità dell’aria, rifiuti elettronici e gestione sostenibile della fauna. Infine, il decreto adegua le regole del lavoro, consentendo un risarcimento maggiore per i contratti a termine illegittimi, e introduce controlli sui centri di elaborazione dati ad alto consumo energetico.
In particolare le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per l’esercizio delle attività turistico ricreative e sportive sono prorogate fino al 30 settembre del 2027, con obbligo per i Comuni di avviare tassativamente le gare entro il 30 giugno precedente. Ma i sindaci avranno la facoltà di anticipare i bandi presentando un’adeguata motivazione. Il termine delle concessioni, inoltre, potrà essere allungato fino al 31 marzo 2028 per contenziosi pendenti o altre ragioni oggettive di difficoltà nell’esecuzione delle gare. Previsti indennizzi per i concessionari uscenti, a carico di quelli subentranti, mentre non ci sono prelazioni a loro favore. Un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dovrà stabilire un adeguamento dei canoni che, in caso di mancata adozione del provvedimento, saranno comunque aumentati del 10 per cento.
Bocciate o ritirate in extremis le proposte per rivedere al rialzo il calcolo degli indennizzi per i concessionari uscenti. Tra le varie richieste - trasversali a FdI, Lega e Fi - c’era quella di cassare il limite degli ultimi cinque anni nel calcolo dell’indennizzo e di includere invece il valore aziendale d’impresa (in alcune formulazioni si specifica «compreso l’avviamento», in altre si fa riferimento alle «immobilizzazioni materiali e immateriali»).
L’emendamento sui circoli sportivi, riformulato dal governo sulla base dei proposte bipartisan e approvato con largo consenso in commissione alla Camera, prevede che escano dall’ambito della direttiva Bolkestein le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali se l’uso è relativo allo svolgimento di una lunga serie di attività sportive. Attività svolte da federazioni sportive, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, anche paralimpici, associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche che perseguono esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione di benessere psicofisico, e a condizione che gli usi del demanio «possano essere considerati come attività non economiche in base al diritto dell’Unione europea». Dunque i circoli e le associazioni sportive dilettantistiche restano fuori dal perimetro delle gare.
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