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Bayer ammette: troppe cause legali per il glifosato, non c’è budget per la ricerca

di Micaela Cappellini

Agricoltori, von der Leyen: "Ritiriamo proposta su pesticidi"

Il Ceo Bill Anderson avverte: se non si usasse più questo diserbante, a una famiglia americana la spesa costerebbe il 40% in più

24 maggio 2024
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2' di lettura

L’ondata di cause legali legate agli effetti cancerogeni del Roundup, il diserbante Bayer a base di glifosato, «è un tema esistenziale per la nostra azienda, perché minaccia di eliminare la nostra capacità di continuare a innovare per gli agricoltori e per la sicurezza alimentare». Ha dichiararlo è stato il Ceo di Bayer, in persona, Bill Anderson, in un intervento a Chicago. Il top manager del gruppo chimico tedesco, che aveva acquisito la Monsanto e con essa il brevetto per il pesticida al glifosato, ha sottolineato che Bayer spende più per le cause legali che per la ricerca e sviluppo, per la quale ogni anno stanzia 2,4 miliardi di euro.

I problemi legali hanno spinto Bayer ad accantonare 16 miliardi di dollari per risolvere le cause sul Roundup, ma 10 miliardi di dollari di questa riserva sono stati già spesi. Anderson si è visto così costretto a lanciare l’allarme sui rischi per il portafoglio delle famiglie americane derivanti da un’eventuale abbandono del Roundup: «È stato stimato che il costo di generi alimentari per una famiglia media di quattro persone negli Stati Uniti aumenterebbe di oltre il 40% se il glifosato venisse eliminato dal sistema agricolo».

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Il controverso pesticida continua ad essere utilizzato anche in Europa. Nonostante diverse sentenze delle Corti di giustizia Usa abbiano stabilito tra il glifosato e l’insorgenza di tumori, alla fine dell’anno scorso questa molecola ha incassato il sì ad altri 10 anni di autorizzazione all’uso. La Commissione Ue ha fissato però alcuni paletti all’utilizzo del pesticida: per esempio, ne vieta l’uso per il disseccamento del raccolto dei cereali. Inoltre, per ridurre la dispersione della sostanza, gli agricoltori devono prevedere nei campi fasce tampone di almeno 5-10 metri. Gli Stati membri dovranno inoltre garantire che l’uso dei pesticidi contenenti glifosato sia ridotto al minimo o meglio ancora vietato in parchi e giardini pubblici.

L’ultima volta, cioè nel 2017, la licenza per il mercato Ue del glifosato fu rinnovata di soli 5 anni, dopo una lunga disputa politica e scientifica iniziata nel 2015, quando l’Organizzazione mondiale per la sanità aveva classificato per la prima volta la sostanza come «probabilmente cancerogena». A luglio invece l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, aveva dichiarato di non aver individuato alcuna «area critica di preoccupazione» per gli effetti nell’uomo, negli animali e nell’ambiente che possa impedire l’autorizzazione dell’erbicida.

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