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Da una parte c'è l'allarme degli ospedali che si svuotano perché è sempre più difficile trovare personale sanitario disposto a lavorarci, dall'altro quello legato ai flussi dei migranti alla caccia disperata di un lavoro e di una vita normale in Italia. Ecco perché il progetto che Generali e The Human Safety Net, la fondazione del gruppo, hanno appena presentato sembra provare a trovare una soluzione a entrambe le necessità, formando e inserendo nel mondo del lavoro rifugiati e migranti e allo stesso tempo contribuendo a rispondere al crescente bisogno di cure in Italia.
Saranno 300 i rifugiati e i migranti, provenienti da 18 Paesi diversi e attualmente residenti in Italia, a cui verrà infatti data la possibilità di diventare ausiliari socio assistenziali, caregiver e operatori socio sanitari nelle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Gli aderenti al progetto hanno l'opportunità di scegliere i diversi percorsi formativi. Gli studenti vengono poi sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari all'ottenimento delle certificazioni professionali e nel placement presso strutture attive nel settore socio-sanitario, inclusi ospedali, cliniche ed Rsa. Il progetto, partito a gennaio 2024 e che si concluderà a giugno 2026, vede attualmente oltre 100 beneficiari in fase di tirocinio, dopo la formazione teorica in aula,
L'impegno di The Human Safety Net e Generali Italia a favore di rifugiati e migranti nel Paese non è una novità. Dal 2019 ad oggi, infatti, sono state più di 1.200 le persone formate e 470 quelle inserite nel mondo del lavoro grazie ai progetti attivi in Italia. L'iniziativa conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell'accoglienza e della formazione professionale: in particolare, tra gli enti del terzo settore il progetto è sostenuto dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, dalla Comunità di Sant'Egidio e dal Consorzio Communitas. Tra gli enti di formazione e agenzie per il lavoro sono coinvolti Acof Olga Fiornini, Ascolom, Randstad Hr Solutions, Galdus Formazione, la Asl Roma 1 e Umana spa. Infine, la valutazione del progetto è coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano con il supporto di Tiresia, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano.
Oggi in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione. Si stima che questa percentuale crescerà di 10 punti entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono circa 1,2 milioni. Nel nostro Paese risiedono 5 milioni di cittadini stranieri, di cui oltre 3 non comunitari, e tra il 2021 e il 2022 si è registrato un aumento del 556% di richieste di asilo e protezione internazionale, seguite dai ricongiungimenti familiari e dai motivi di lavoro. Per Andrea Sironi, presidente di Assicurazioni Generali “questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda a una delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente”. Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, presente alla presentazione del progetto, questa iniziativa “mira a offrire nuove possibilità di aiuto in campo sanitario, contemporaneamente alla capacità di offrire una mano importante ai rifugiati, che magari arrivano in Italia con competenze superiori a quelle che noi immaginiamo e che però, se non hanno il luogo dove poterle esercitare o migliorare, finiscono poi nella migliore delle ipotesi a fare lavoretti e nella peggiore nel campo della criminalità”.
Marzio Bartoloni
vice caposervizio
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