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Orsini: «Subito i decreti 5.0, conferma del taglio del cuneo fiscale, nucleare pulito»

a cura di Vittorio Nuti

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Orsini: «Subito i decreti 5.0, conferma del taglio del cuneo fiscale, nucleare pulito»

Orsini: «Subito i decreti 5.0, conferma del taglio del cuneo fiscale, nucleare pulito»

Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini interviene al Festival dell’Economia di Trento e parla delle priorità per le imprese: «Approvare immediatamente i decreti attuativi di Industria 5.0, promuovere il nucleare pulito di nuova generazione e confermare il taglio del cuneo fiscale nella prossima finanziaria»

26 maggio 2024
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I numeri del Festival dell’economia: 5 premi Nobel, 20 ministri, 700 tra relatori e moderatori

Si è conclusa la 19ª edizione del Festival dell’Economia di Trento, organizzata dal Gruppo 24 ORE e da Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento, con il contributo del Comune di Trento e dell’Università di Trento. Significativi i numeri della rassegna: sono stati 700 tra relatori e moderatori che si sono intervallati in questi 4 giorni di festival nei 330 eventi - circa 50 in più rispetto all’anno scorso - in programma fra Festival, “Fuori Festival”, “Economie dei Territori”, “Incontri con l’autore” e le dirette-evento di Radio 24. La visione sul Quo Vadis ha riguardato il mondo, dall’Europa al Medio Oriente, dalla Cina all’America, e questo grazie alle voci di 5 premi Nobel, 20 ministri, oltre 80 relatori provenienti dal mondo accademico, 40 tra i più importanti economisti internazionali e nazionali, 60 rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, 40 relatori internazionali ed oltre 60 tra manager e imprenditori di alcune delle maggiori imprese italiane e multinazionali.

Per approfondire / Festival dell’Economia, il bilancio: 5 premi Nobel, 20 ministri e oltre 80 relatori del mondo accademico in 330 eventi

Orsini: la scuola deve andare a braccetto con le imprese

“La scuola del futuro la vorrei a braccetto con l’impresa. Sappiamo la crescita che ci serve all’interno delle nostra aziende. Stiamo creando dei progetti che dobbiamo convertire in necessità. È un atto di responsabilità mappare le esigenze professionali che ci servono nei territori”. Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervenendo a “Le priorità del nostro tempo: competitività, transizione energetica e certezza del diritto”, panel di chiusura del Festival dell’economia di Trento.

Orsini: bene se seconda casa automobilistica viene a produrre

“Mi auguro che l’accordo Stellantis e Paese Italia rimanga e il milione di auto si producano”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel corso dell’evento di chiusura del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. “Poi - ha aggiunto - se riusciamo a far arrivare un secondo operatore che viene a produrre e porta tecnologia ben venga non se le viene ad assemblare ben venga. Altro tema è quello del ricambio delle auto. È un ragionamento complesso ma sicuramente non possiamo perdere una filiera”.

Orsini: serve un piano casa per gli affitti ai lavoratori immigrati

«Serve un piano casa per gli affitti ai lavoratori immigrati. I costi degli affitti sono alti e serve poter avere un piano per alloggi a basso costo». Così il presidente di Confindustria al Festival dell’Economia di Trento. “Abbiamo bisogno di una immigrazione controllata” ha sottolineato Orsini.

Orsini: no norme retroattive su superbonus, dovremo ragionare con governo

“Il tema della certezza del diritto è un qualcosa di cui dovremo ragionare nei prossimi appuntamenti con il Governo. Non possiamo fare in modo che misure retorattive mettano in difficoltà le nostre imprese”. Il neoletto presidente di Confindustria Emanuele Orsini torna a sottolinearlo come tema centrale dell’azione dell’associazione degli industriali.

Il superbonus “è stato varato dopo il covid per accelerare, ed ha fatto quello che doveva fare. Io sono anche tra quelli che l’hanno sostenuta ma quella misura era stata fatta in un altro modo, è stata poi cambiata 22 volte”. Ora, avverte, “non puoi chiude una misura dopo che le imprese hanno preso degli impegni. Le imprese devono potersi fidare; Non può venire meno la fiducia tra imprese e istituzioni”. Vale anche per la partita degli incentivi alla transizione 5.0. “Il 5.0 sarà tutto su un sottostante di credito di imposta. Se non ci si fida più, come facciamo?”. Orsini lo mette in evidenza, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, per l’evento finale del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore.

Orsini: bene se Stellantis arriva a 1 milione di veicoli, ma è una partenza

«Mi auguro che l’accordo Stellantis e Paese Italia rimanga e il milione di auto venga fatto, come partenza. Se riuscissimo ad attrarre anche un secondo produttore bene, va bene importando tecnologia ma utilizzando le nostre filiere». Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervistato in occasione del Festival dell’Economia di Trento, nell’incontro “Le priorità del nostro tempo: competitività, transizione energetica e certezza del diritto”. «Se usiamo gli incentivi governativi per auto prodotte fuori dall’Europa, bisogna fare delle riflessioni», ha continuato Orsini, ricordando che in Italia abbiamo un parco auto di «39 milioni di veicoli e solo 7 milioni sono Euro 6», lo spazio quindi per Orsini c’è ma «non possiamo perdere la filiera, per noi è fondamentale, riconosciuta in tutto il mondo».

Orsini: non abbiamo bisogno del salario minmo

«Con i contratti che abbiamo in essere e che andremo a firmare, noi non abbiamo bisogno del salario minimo» ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

Orsini: nuova Commissione Ue sia pro industria

“È fondamentale che chi ci rappresenterà in Europa dovrà avere un atteggiamento diverso da quello di prima. Dobbiamo avere una Commissione che sia pro industria, con delle politiche europee a sostegno dell’industria”. Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervenendo a ’Le priorità del nostro tempo: competitività, transizione energetica e certezza del diritto’, panel di chiusura del Festival dell’economia di Trento.

Orsini: serve nucleare ma anche rete elettrica nazionale

“Ci siamo esposti in modo forte sul tema del nucleare: crediamo che il nucleare di ultima generazione sia a sostegno delle imprese. E noi crediamo che serva una rete elettrica nazionale, non una rete di imprese”, ribadisce il presidente di Confindustria, Emanulele Orsini, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, per l’evento finale del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. Il fronte dell’energia “è un tema di competitività”, evidenzia: “E’ un tema di sicurezza nazionale”. Servono “investimenti enormi”, “gli investimenti sull’energia al 2030 sono mille miliardi”.

Orsini: al governo porteremo esigenze vere delle imprese

Unità, dialogo identità: “abbiamo utilizzato tre parole nel ricompattare Confindustria. Avere una Confindustria unità vuol dire una Confindustria forte e fare bene per il Paese”, dice il neopresidente di Confindutria, Emanuele Orsini, dall’evento di chiusura del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. Vuol dire anche, aggiunge, mettere in primo piano la “necessità di ascoltare le imprese, i territori, le categorie, solo così si può fare sintesi, e portare al governo le esigenze vere: lo puoi fare solo ascoltando le imprese”.

Orsini: «Subito i decreti attuativi di Industria 5.0»

«I decreti di industria 5.0 servono domani mattina per consentirci di fare gli investimenti» ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. «Abbiamo bisogno di tempi e misure certi» ha continuato Orsini. Gli imprenditori stanno “aspettando questi decreti - ha aggiunto Orsini - per fare gli investimenti. Non è pensabile che quella misura sia legata al Pnrr e quindi a scadenza nel 2026. Noi abbiamo bisogno di una misura di respiro almeno di 5 anni. Abbiamo bisogno di accelerare su 5.0 e l’altra cosa su cui insistiamo sono i contratti di sviluppo”. “Dobbiamo riuscire - ha concluso - a mettere a terra questa misura, ma servono tempi certi”.

Orsini: vicini ad ambiente ma no a politiche anti-industriali

“Nel 2018 due imprenditori su tre si dichiaravano vicini all’ambiente. Ma non possiamo accettare una politica anti-industriale”. Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervenendo a ’Le priorità del nostro tempo: competitività, transizione energetica e certezza del diritto’, panel di chiusura del Festival dell’economia di Trento.

Orsini: compattare il sistema è necessità

“Compattare il sistema e dialogo: abbiamo la necessità di ascoltare territori e categorie. E poi identità: non fa forte solo Confindustria ma anche il sindacato. L’inclusività è la necessità prossima”. Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervenendo a ’Le priorità del nostro tempo: competitività, transizione energetica e certezza del diritto’, panel di chiusura del Festival dell’economia di Trento.

Orsini: unità essenziale, cercare ciò che unisce per essere più forti

“Abbiamo usato tre parole – unità, dialogo e identità - per ricompattare Confindustria, perché avere una Confindustria unita è importante anche per il Paese”. Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervistato durante la 19esima edizione del Festival dell’Economia di Trento, organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento e in collaborazione con il Comune di Trento e l’Università di Trento.

“Essere uniti è importante, il dialogo è centrale. Bisogna cercare quello che unisce per essere ancora più forti”, ha detto Orsini, sottolineando che, in una campagna elettorale per la presidenza di Confindustria combattuta, alla fine ha prevalso l’unità: “Ringrazio Edoardo Garrone perché mi ha aiutato a compattare Confindustria”, ha detto Orsini, sottolineando che “dobbiamo ascoltare tutti per riuscire a fare sintesi, se riusciremo ad ascoltare le imprese per portare poi al Governo le nostre istanze. E poi identità, perché questo è quello che fa l’associazione, se si riesce a fare questo possiamo essere più inclusivi”.

Orsini: «Lo stop al motore endotermico nel 2035 non può esserci»

«Lo stop al motore endotermico nel 2035 non può esserci». Così il presidente di Confindustria Emanuele Orsini al Festival dell’economia di Trento. «Noi siamo favorevole alla transizione energetica ma deve essere ordinata e occorre ascoltare le imprese» ha detto ancora Orsini, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. «Crediamo a un nucleare pulito, di ultima generazione, a sostegno delle imprese» ha aggiunto Orsini.

“La transizione ha un costo di circa 1.100 miliardi” ma “noi valiamo il 9% dell’inquinamento, quindi: o tutti quanti facciamo i compiti a casa, oppure il vero problema è che abbiamo temi competitivi che sono complessi e che ci metteranno in grandi difficoltà. Su questi capitoli dobbiamo avere una Commissione europea a sostegno dell’industria. Dobbiamo per forza convincere chi ci rappresenta che eliminare l’industria vuol dire creare un problema sociale, un problema economico, un problema di posti di lavoro. Oggi, la transizione che siamo chiamati ad attuare, è una transizione che mette in difficoltà l’industria e l’impresa. Ovvio che siamo vicini all’ambiente, i consumatori ci chiedono la transizione, ma chi paga i 1.100 miliardi della transizione?” ha spiegato Orsini.

Garrone: contenuti importanti, serviranno per decisioni future

Un festival «straordinario», che non finisce con la quattro giorni di kermesse, ma che ha racconto contenuti, temi e dati importanti che verranno messi a disposizione del Paese «per poter fare le migliori scelte politiche». E’ il bilancio del presidente del Gruppo 24 Ore, Edoardo Garrone, al termine della quattro giorni del Festival dell’Economia di Trento. «Ero convinto che questa edizione sarebbe stata ancora più di successo rispetto alle precedenti. Vedremo i numeri ma per tutto quello che ho visto in questi quattro giorni è stata un’edizione di straordinaria importanza, con contenuti e relatori importanti e un pubblico di tutte le età che era uno degli obiettivi principali del festival», ha detto Garrone.

L’obiettivo, ha ricordato, è dare contenuti «qualificati per permettere a tutti di leggere con più attenzione e soprattutto con più speranza, quello che sarà un futuro comunque complesso». Il presidente del Gruppo 24 Ore ha sottolineato che nei contenuti emerge «una visione positiva per il nostro Paese e la nostra Europa». Il festival, ha proseguito, non finisce qui perché «il Sole 24 ore e anche gli altri media hanno raccolto tutta una serie di dati che verranno poi commentati, diffusi, messi a disposizione del nostro Paese e delle nostre istituzioni per poter fare le migliori scelte politiche». Garrone ha voluto poi ringraziare tutti i collaboratori del Gruppo 24 Ore, di Trentino Marketing e delle istituzioni trentine per «il grandissimo lavoro svolto anche dal punto di vista organizzativo e della sicurezza e dell’ordine, in una città che si è presentata a tutti nel suo massimo splendore».

Spence: difficile capire come aggiustare un mondo a pezzi

“Siamo in un ambiente confuso, in cui è difficile capire come muoversi e, soprattutto, come aggiustare un mondo a pezzi. In questo periodo storico abbiamo avuto diversi shock: i cambiamenti climatici, le pandemie, le tensioni geopolitiche e i grandi conflitti a cui stiamo assistendo. Ci sono inoltre tendenze secolari che perdurano, con una capacità produttiva che, a livello globale, sta aumentando come mai prima”.

Lo ha detto il premio Nobel per l’economia 2001, Michael Spence, al Festival dell’economia di Trento dove ha parlato della convivenza con le crisi globali e delle modalità con cui affrontarle. Questo anche alla luce del libro “Permacrisis: A Plan to Fix a Fractured World”, pubblicato lo scorso settembre 2023 insieme a Mohamed El-Erian e Gordon Brown.

“L’intelligenza artificiale potrà sicuramente dare un grande contributo alla produttività, ma prevedere oggi ciò che succerà è difficile: non possiamo fare altro che monitorare la situazione, di certo immagino un’Europa che in futuro investirà molto sulla trasformazione digitale - ha aggiunto Spence. - Non sappiamo quanti posti di lavoro perderemo, ma c’è il timore da parte delle persone che l’IA possa sostituirle, in tanti settori. Di certo, nell’economia di oggi è praticamente impossibile trovare un settore in cui l’intelligenza artificiale non possa essere applicata. Ecco perché bisogna rendere accessibile questo strumento nel modo più ampio possibile, pur con ragionamenti e normative per mitigarne i rischi: su questo, dovranno intervenire i governi”.

Cartia d’Asero: Festival di Trento trasversale ed inclusivo

“Desidero ringraziare il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini perché un titolo più azzeccato non poteva esserci. Siamo in procinto delle elezioni in tutto il mondo, in particolare quelle europee che ci riguardano di più ed era importante avere il contributo di grandi esperti. La cosa importante è che ha colpito di più di questo Festival sia la dimensione trasversale, innanzitutto per l’inclusività perché abbiamo avuto tanti ragazzi per le vie di Trento ed è il riscontro migliore che potevamo auspicare. E poi dal punto di vista degli ospiti, abbiamo avuto i sindacati e le imprese, Elly Schlein come gran parte del governo e la premier Giorgia Meloni che ci ha onorato della sua presenza”.

Lo ha detto l’amministratrice delegata del Gruppo 24 Ore, Mirja Cartia d’Asero, commentando la 19esima edizione del Festival dell’economia - “Quo Vadis? I dilemmi del nostro tempo” - che si conclude oggi a Trento. “Dobbiamo essere orgogliosi di questi risultati che hanno permesso a ciascuno di noi di costruire il proprio palinsesto, molto diversificato, con un’offerta ricca per affrontare questo momento in cui l’unica certezza è l’incertezza. Dobbiamo sottolineare anche la simbiosi tra la macchina del Sole 24 Ore e le istituzioni trentine e Trentino Marketing”, ha concluso l’amministratrice.

Spence: l’Ai porta opportunità ma attenzione a utilizzo, regolamentare è priorità

L’intelligenza artificiale “rappresenta un’opportunità, ma dobbiamo anche preoccuparci dell’uso che ne viene fatto. Come tutte le tecnologie più potenti e le innovazioni scientifiche, ha enormi potenziali ma porta con sé anche grandi rischi”. Lo ha detto Michael Spence, professore emerito della Stanford University, professore della Sda Bocconi e Premio Nobel per l’Economia nel 2001, a margine di uno dei panel della 19esima edizione del Festival dell’Economia di Trento.

“Questo non riguarda solo l’intelligenza artificiale, in generale le nuove tecnologie portano con sé dei rischi, per esempio quello di fuorviare le persone, influenzare il dibattito politico e sociale, diffondere contenuti scorretti. La parte regolatoria cerca di mitigare questi aspetti, i rischi e il cattivo utilizzo, e deve essere una priorità, per non disperdere la parte positiva e non sottovalutare i rischi”, ha detto.

Un esempio è quello del settore difesa, uno di quelli dove l’Ai è utilizzata e che, secondo Spence, può nascondere le insidie maggiori: “Bisogna monitorare attentamente l’utilizzo che ne viene fatto perché potrebbe portare problemi. È un tema di sicurezza nazionale, in passato ci sono stati utilizzi di nuove tecnologie e della ricerca che si sono rivelati distruttivi e lontani dallo scopo per cui erano stati creati, basti pensare al Progetto Manhattan (programma di ricerca in ambito militare che portò alla realizzazione della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale, ndr). Bisogna fare in modo che le tecnologie, che possono essere dirompenti, siano usate nel modo migliore”, ha detto.

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Spence: Meloni intelligente e sensibile, problema Italia bassa crescita

“Tutti erano terrorizzati da questo Governo, perché pensavano che avrebbe fatto cose terribili, ma questo non è assolutamente successo”. La premier Giorgia Meloni “è una persona molto intelligente, molto sensibile, pro-Europa nei momenti che contano, nazionalista su alcuni temi ma questo non importa, è ok”. Lo ha detto a Radiocor Michael Spence, professore emerito della Stanford University, professore della Sda Bocconi e Premio Nobel per l’Economia nel 2001, a margine di uno dei panel della 19esima edizione del Festival dell’Economia di Trento. Il Governo italiano sta facendo un buon lavoro per rilanciare l’economia? “Sì e no. Il problema in Italia è che la crescita è stata molto molto esigua per oltre vent’anni e questo problema deve essere risolto, altrimenti i giovani andranno altrove a cercare opportunità“, ha detto Spence. Secondo l’economista, più in generale, ”c’è un problema macroeconomico, il rapporto debito/Pil è molto alto e, in un contesto di tassi di interessi alti, questo è una delle cause che ostacolano gli investimenti. E’ un contesto difficile, se gli investimenti fossero stati fatti quando i tassi di interesse erano molto bassi sarebbe stata una cosa intelligente, ma non è stato fatto o, almeno, non abbastanza”.

Sangiuliano: «La riforma non è una occupazione politica»

La riforma della cultura “non è un’occupazione politica perché i capi di Dipartimento saranno tutti scelti tra i direttori generali che già erano con i miei predecessori, quindi le persone sono sempre quelle. Al posto del segretario generale ci sono quattro grandi Dipartimenti che accorpano le macro aree. Io non ero consapevole di quanto fosse sterminato il ministero: abbiamo archivi, biblioteche, tutte le sovrintendenze, il cinema, il teatro, le fondazioni lirico sinfoniche e 500 musei in Italia”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo all’incontro “La cultura come fattore di sviluppo socio-economico”, organizzato nell’ambito del Festival dell’economia di Trento. “La direttrice è avere quattro macro aree che accorpano la competenza con quattro capi di Dipartimento, che è una scelta fatta anche in altri ministeri, e andare avanti sul progetto dell’autonomia. Li abbiamo portati da 44 a 60, ma io sto pensando ad altri 20-30 musei autonomi da creare. I musei autonomi sono delle aziende, non vi dico quali ma ci sono dei musei che hanno degli attivi in cassa considerevoli e questo ci fa enormemente piacere, possono reinvestire, e questa deve essere la direttrice, pur facendoci poi carico di solidarietà interna rispetto ai piccoli musei”, ha aggiunto il ministro.

Spence: contesto complesso con numerosi shock, ma economia più resiliente previsto

Quello attuale “è un contesto estremamente complesso, che confonde molto le idee, le cose si muovono molto velocemente, bisogna fare i conti con numerosi shock che si verificano contemporanemante. A questo si aggiungono le tensioni geopolitiche e tutto questo non sembra destinato a passare”. Lo ha detto Michael Spence, professore emerito della Stanford University, professore della Sda Bocconi e Premio Nobel per l’Economia nel 2001, sottolineando che, “nonostante le tensioni geopolitiche e i rischi di shock a livello globale, l’economia negli Stati Uniti e in Europa si è rivelata più resiliente del previsto e questa è una cosa positiva”. Presentando il suo libro sulle permacrisi globali, durante uno dei panel della 19esima edizione del Festival dell’Economia di Trento, organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento e in collaborazione con il Comune di Trento e l’Università di Trento, Spence ha sottolineato che “ci sono poi dei temi secolari, che influenzano i trend macroeconomici, per esempio l’invecchiamento della popolazione, e che interagiscono con gli shock globali”. Un terzo elemento “è l’enorme e radicale trasformazione tecnologica con cui bisogna fare i conti, soprattutto per quanto riguarda il digitale e, in particolare, l’intelligenza artificiale per la quale serve un Cern”, ha detto Spence, sottolineando che “abbiamo comunque a disposizione degli strumenti fenomenali, messi a disposizione dalla tecnologia e dall’avanzamento della ricerca in tutti i cambi. Per questo, io spero che si possa trasformare un contesto veramente complesso in un’opportunità, non succederà domani, ma bisogna lavorare in quel senso”.

Sangiuliano: orgoglioso dei musei aperti a Ferragosto

“Abbiamo creato la app ’Musei italiani’ dove comodamente chi vive in Texas o nel Wisconsin acquista il biglietto per un museo italiano, ad esempio gli Uffizi, dopodiché arriva in Italia e con il codice entra nel museo. E poi la cosa di cui sono più orgoglioso: ricordate i titoli dei quotidiani sulla beffa di Ferragosto o Pasquetta, quando il povero turista partita dagli Stati Uniti, veniva da noi e trovava il museo sbarrato? Questo non accade più con grande soddisfazione dei dipendenti, che su base volontaria lavorano e hanno in busta paga uno straordinario”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo all’incontro “La cultura come fattore di sviluppo socio-economico”, organizzato nell’ambito del Festival dell’economia di Trento.

Pnrr, Fitto: smentisco polemiche con Giorgetti

“Leggo mie dichiarazioni virgolettate, mie polemiche con il ministro Giorgetti, che non solo smentisco perché non vere ma che soprattutto non esistono perché io non ho mai parlato con nessuno”. Così Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr partecipando a ’La scommessa Pnrr per l’Italia e l’Europa’ nell’ambito del Festival dell’economia di Trento, evento organizzato da Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing.

Fitto: su enti locali solo polemiche, ci sarà confronto

“Non ho mai parlato della questione e devo smentire le ricostruzioni lette stamane” sul decreto interministeriale (Economia e Interni) attuativo della scorsa legge di bilancio. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in videocollegamento nel corso di un incontro nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. “D’intesa con i ministri Giorgetti e Piantedosi, il governo - ha aggiunto - valuterà le considerazione e le esigenze del sistema degli enti locali e darà delle risposte”. “Ho letto ricostruzioni - ha detto Fitto - che recitano più o meno così ’finanziate gli asili e tagliate la spesa corrente’. Ma la lettura della legge dice cose differenti”. Il ministro Giorgetti e il ministro Piantedosi hanno “proposto uno schema e come per tutti i provvedimenti sarà oggetto di un confronto e di una decisione. Ma la discussione di questi giorni è solamente strumentale”, ha concluso Fitto.

Pnrr, Fitto: centrato 230 obiettivi, altri 387 entro giugno 2026

“Siamo nella fase in cui bisogna mettere a terra i progetti. Finora è stata la fase della progettazione delle opere. Adesso passiamo alla fase della spese e riuscire a sviluppare il piano. Fino ad ora abbiamo centrato 230 obiettivi mentre altri 387 sono da centrare entro il giugno 2026”. Lo ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, intervenendo a ’La scommessa Pnrr per l’Italia e l’Europa’, panel del Festival dell’economia di Trento.

Fitto: sulla quinta rata Pnrr tutto procede bene, sono ottimista

“Non si è inceppato nulla. Stiamo lavorando bene con la commissione europea. La fase di verifica sta continuando ed io sono molto ottimista”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in videocollegamento nel corso di un incontro nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. “L’Italia - ha aggiunto - centrando la quinta rata è l’unica in Europa ad averla raggiunta tra quei Paesi che ne hanno dieci. Per la quinta rata è meglio qualche giorno in più ma centrare tutto e fare bene. Per la sesta rata stiamo lavorando e rispetteremo i tempi previsti”.

Banche, Campa (Eba): necessario armonizzare l’imposizione fiscale

«Un aspetto che va armonizzato è l’imposizione fiscale» sulle banche a livello europeo. Lo ha sottolineato il presidente dell’Eba, José Manuel Campa, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento. Campa ha poi affrontato il tema del cosiddetto “shadow banking” e dell’intermediazione finanziaria non bancaria, sottolineando che «a fronte della stessa attività e degli stessi rischi bisogna applicare la stessa regolamentazione, ma non sempre vengono generati gli stessi rischi». E’ un mercato che «è cresciuto molto nell’ultimo decennio e un problema potenziale potrebbe essere che man mano che viene affinata la normativa su attività bancaria i rischi si spostino in quest’area».

Banche, Campa (Eba): oggi più forti ma mancano gruppi paneuropei

«Nel settore bancario sono stati compiuti tantissimi sforzi dalla grande crisi finanziaria, oggi le banche sono più robuste e più brave ad aiutare l’economia a superare gli shock e gli investitori lo hanno riconosciuto in termini di capitalizzazione delle banche europee». Lo ha dichiarato il presidente dell’Autorità bancaria europea (Eba), José Manuel Campa, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento. «Non direi che abbiamo delle banche troppo piccole - ha aggiunto -. Abbiamo bisogno di avere banche che sono efficienti: può anche essere piccola, ma se è efficiente va benissimo». D’altra parte, ha proseguito, «noi promuoviamo il mercato unico e la nostra preoccupazione è che non vediamo ancora banche paneuropee». Secondo Campa, quindi, «bisogna facilitare i trasferimenti transfrontalieri», anche per cercare di «rompere il circolo tra sistema bancario domestico, economia domestica e debito sovrano domestico» nei vari Paesi. «Io voglio che le banche siano migliori, più efficienti e che siano paneuropee - ha ribadito -. È importante continuare a lavorare perché le banche vedano i benefici economici del consolidamento transfrontaliero», che oggi «è difficile perché non consente molte sinergie». «Dobbiamo lavorare su questo per fare in modo che sia più fattibile per le banche», ha concluso.

Inflazione, Buti: rientrerà velocemente verso target 2%, più lento calo su servizi

L’inflazione “rientrerà rapidamente sul livello del 2%. Le previsioni della Bce vedono una decrescita per quest’anno e il prossimo, credo che saremo attorno al 2% verso metà dell’anno prossimo. Le proiezioni sono fatte per essere smentite, ma in questo caso ci sono motivi per essere ottimisti. Si è vista una stabilizzazione attorno al 3%, ora bisogna vedere cosa occorre fare per portare l’inflazione verso il target”. Lo ha detto Marco Buti, economista e professore dell’Istituto Universitario Europeo e già capo di Gabinetto del commissario Gentiloni, durante uno dei panel della 19esima edizione del Festival dell’Economia di Trento.

“La componente servizi si è ridotta più lentamente ed è in stallo attorno al 4%. Non credo sia un elemento preoccupante, perché è una componente meno volatile degli altri prezzi, che hanno una frequenza di variazione più elevata. Mi aspetto che anche questa decresca nel prossimo futuro, non vedo un rischio di una spirale prezzi-salari”, ha detto Buti, spiegando di vedere, invece, “rischi di accelerazione legati al fronte geopolitico, quindi alla catena di valore: vedo con preoccupazione, anche al di là delle dinamiche inflazionisti, l’inasprirsi delle tensioni”.

In questo contesto, l’azione della Bce può essere d’aiuto: “La Bce ha un mandato chiaro, cerca di sostenere le possibilità di crescita dell’economia senza condurre a una stagnazione. Quello che abbiamo visto in questo episodio inflazionistico è che i messaggi chiari della Bce hanno permesso di ancorare le impennate inflazionistiche e il sistema a una certa stabilità, evitando spirali negative”, ha detto Buti, spiegando che “è vero che le banche centrali sono state lasciate un po’ sole, ma se l’inflazione è scesa e non c’è stata una recessione evidentemente le banche centrali, qualcosa di buono devono averlo fatto”. Secondo Buti, “il giudizio deve essere più articolato, anche le politiche fiscali hanno dato un contributo. Poi si può discutere se si sarebbe potuto fare altro o di più o con tempi diversi. La Bce ha a disposizione lo strumento monetario e utilizza quello, certo si possono abbinare altre politiche, ma demonizzare la Bce credo sia scorretto”.

Per approfondire: Tassi, per aprire la fase dei tagli manca un tassello: l’inflazione nei servizi

Leo, “intervenire per il ceto medio con le aliquote Irpef”

Per il mantenimento degli interventi alle tre aliquote ci siamo conservati un tesoretto che per il 2024 sicuramente comporterà il mantenimento delle aliquote, il famoso 23-35-43%“. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso di un incontro nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. ”Però il mio obiettivo - ha aggiunto - non è fermarsi ma individuare una progressione una strada con cui si può intervenire sul ceto medio. E questo perchè oggi il vero problema è l’impoverimento del ceto medio”.

Per approfondire: Il declino del ceto medio italiano: un futuro incerto per le prossime generazioni

Campa (Eba), “andare avanti su unità bancaria e mercati”

Il prossimo Parlamento Europeo “dovrà andare avanti” sui progetti per l’unione bancaria e dei mercati finanziari, tra “i principali che dell’ultimo quinquennio l’Europa ha cercato di portare avanti”, dice José Manuel Campa, il presidente del’Autorità Bancaria Europea, dal Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. “E’ importante armonizzare le norme” ma “ci sono anche altri due aspetti importanti”. Come “la vigilanza: non serve non soltanto la norma ma anche la vigilanza. Scriviamo le norme ma ci vuole qualcuno che accerti che queste norme vengano applicate”: sono stati fatti Passi avanti” su banche, mercati finanziari e mercati assicurativi, ma tuto questo “va potenziato”. Va poi armonizzata anche “l’imposizione fiscale: ci sono norme fiscali diverse in Italia, Germania, Francia Spagna: se il trattamento fiscale è diverso si creano discrepanze. Va fatto qualcosa” anche se “sarà difficile”.

Natalità, Calandrini (FdI): sostegno a famiglie con 735 mln per nidi e bonus donne

“Continua l’impegno del Governo a sostegno delle famiglie. Lo ha ricordato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e lo ha ribadito il Ministro per la Famiglia, la Maternità, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, dal palco del Festival dell’Economia di Trento. Un impegno che si muove su tre assi: assegno unico, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, servizi per l’infanzia. Si tratta di un percorso iniziato da tempo, che si sta traducendo in importanti interventi, come i 734,9 milioni di euro destinati ai Comuni per nuovi asili nido. A questo si aggiungono le novità inserite nel Dl Coesione, che con il Bonus Donne incentiva l’assunzione e la trasformazione di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato”. Lo dice in una nota il Senatore Nicola Calandrini, Presidente della 5a Commissione Bilancio. “Questi sono solo due esempi, due tasselli di un programma di ampio respiro, il cui obiettivo è rendere nuovamente un diritto ciò che negli anni passati era diventato un privilegio”, conclude.

Per approfondire: Senza servizi adeguati la maternità resta una penalità

Leo (Entrate): Mef al lavoro per evitare ricadute su enti locali da spending review

Il ministero delle Finanze è al lavoro per evitare ricadute negative per gli enti locali dalla spending review. Lo ha detto Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, a margine dell’incontro “Riforma fiscale: pagare tutti per pagare meno”, nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. «Questi temi li sta trattando nello specifico l’altra ala del nostro ministero, sicuramente stanno facendo degli approfondimenti adeguati per evitare che ci siano delle ripercussioni negative per il mondo degli enti locali», ha affermato Leo rispondendo una domanda relativa al criterio per cui gli enti locali che hanno ricevuto più fondi del Pnrr devono contribuire di più alla spending review.

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Leo, “entro 15/10 risposta contribuenti su concordato biennale”

“Il 15 di giugno ci sarà il software. Adesso il garante della privacy sta facendo ulteriori affinamenti sulla nota metodologica”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso di un incontro nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. “Fatto questo - ha aggiunto - passiamo alla predisposizione del software e poi entro il 15 ottobre ci sarà la risposta dei contribuenti. Confidiamo che ci sia una partecipazione e condivisione delle cose che facciamo”.

Leo (Economia), dopo vicenda redditometro vedremo di trovare una soluzione

“Intanto abbiamo bloccato tutta la procedura, poi i partiti di maggioranza si siederanno, io darò il mio supporto tecnico, e vedremo di trovare una soluzione che convinca tutti”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso di un incontro nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore, facendo riferimento alla vicenda del redditomento, prima approvato poi sospeso. “L’obiettivo - ha aggiunto - è proprio quello di contrastare la grande evasione e non insolentire i contribuenti onesti e chi si comporta in linea con il dettato normativo. La nostra filosofia è tendere la mano. Il concordato preventivo biennale ha questo obiettivo, tendere la mano ai contribuenti e combattere una evasione che è molto molto pronunciata”.

Conti pubblici, Buti: in Italia maggiore consapevolezza su necessità di prudenza

“In Italia, vista da Bruxelles, c’è una maggiore consapevolezza dell’importanza della prudenza” sui conti pubblici: “quello che le nuove regole faranno è non solo aiutare il percorso quantitativo” di aggiustamento, “ma anche aiutare a migliorare la composizione della finanza pubblica che è fondamentale per guardare al futuro con maggiore ottimismo”. Lo ha detto Marco Buti, economista ed ex capo di gabinetto del commissario Ue Paolo Gentiloni, intervenendo al panel sulle nuove regole fiscali Ue al Festival dell’Economia. “L’implementazione del Pnrr e il rispetto delle nuove regole sono fondamentali per creare le condizioni per aumentare l’offerta dei beni pubblici europei, per fare investimenti transfrontalieri come difesa, transizione verde e digitale” ha concluso.

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Festival dell'Economia Nuove regole fiscali per la governance europea Nella foto: pubblico in sala

Fisco, Santoro (Bicocca): in Italia 60 miliardi non tassati grazie a off-shore

“I flussi di capitale off-shore, cioè che viaggiano da un Paese all’altro, non riconducibili a banche e quindi generati da privati e società ammontano a 16 trilioni di dollari, ovviamente non tutti illeciti. Si stima che circa 3,5 trilioni di dollari si sottraggano a ogni prelievo fiscale, spesso perché vanno in paradisi fiscali. Questa percentuale negli ultimi anni si è ridotta per la crescita del dialogo fra sistemi di controllo finanziario dei diversi Paesi. In Italia circa 60 miliardi di euro continuano a essere non tassati. Da queste cifre sono escluse le proprietà immobiliari, i profitti delle multinazionali e molte altre voci. La stima è che ad esempio le multinazionali facciamo girare un trilione sui paradisi fiscali”. Così Alessandro Santoro, docente all’Università di Milano Bicocca e già presidente della Commissione sull’evasione fiscale del Fondo monetario internazionale, intervenendo al Festival dell’economia di Trento.

Per approfondire: Paradisi fiscali: Svizzera, Usa e Cayman i più opachi. Italia promossa in trasparenza

Cavallari (Upb): monitoraggio spese fondamentale per ogni nuova misura

“Il passaggio a una programmazione di medio termine richiede anche, nel momento si fa un intervento di qualunque natura sulla finanza pubblica, di disegnare quella misura con un sistema di monitoraggio adeguato e questo aiuta la trasparenza”. Lo ha detto la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari in merito al nuovo patto di stabilità europeo. “Questo dipende dalla tempestività dei dati disponibili - ha poi spiegato - Nel caso del Superbonus, ad esempio, se si lega una spesa alle dichiarazioni dei condomini, allora è un dato difficile da monitorare. Quindi nel modo in cui si disegnano le leggi deve essere incorporato un meccanismo di monitoraggio efficiente”.

Fisco, Greco: i governi non si sono mai posti il problema delle ricchezze “mascherate”

“I paradisi fiscali sono oggi una parte fondamentale dell’economia mondiale. Tutte le attività che generano grandi profitti, come quelle legate ai big data, anche in Europa, transitano per l’Olanda o il Lussemburgo e finiscono nei paradisi fiscali ai tropici. Ma anche le banche hanno società create Pei paesi off-shore. Alle Cayman ha sede l’85 per cento degli edge-fund del mondo, in gran parte gestiti da amministratori americani. Le persone che gestiscono le ricchezze ’mascherate’, forse l’1 per cento della popolazione, dovrebbero fornire quantomeno un contributo di solidarietà, al loro Paese. Non esistono politiche che impediscono di ’schermare’ le ricchezze, rendendo trasparenti i trust e le fiduciarie. Nessun governo, né di destra né di sinistra, si è mai posto il problema. Ci sarebbero gli strumenti legali per intervenire, quindi per rendere trasparenti i beneficiari economici dei trust, ma a tutt’oggi si sono scontrati con i ricorsi delle fiduciarie. A ciò si aggiunge che in Europa ogni Paese ha mantenuto il proprio sistema di prelievo fiscale, rendendo la situazione ancora più complessa”. Lo ha detto Francesco Greco, ex procuratore della Repubblica di Milano e consigliere per la legalità del sindaco di Roma, intervenendo al Festival dell’economia di Trento in corso fino a oggi.

Valditara (Scuola): sto stimolando imprese perché investano nell’istruzione

“Il coinvolgimento del privato? Importante che lo facesse nella scuola con finanziamenti dedicati. Le imprese finanziano la scuola per il 2 per cento secondo i dati Ocse, in Italia è dello 0,5 per cento. Sto stimolando le imprese perché investano nella scuola. Se la scuola ha bisogno di un laboratorio e le imprese hanno bisogno di un tecnico di quel settore allora ci devono essere delle sinergie”. Lo ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, intervenendo a ’Perché serve una scuola di talenti’, panel del Festival dell’economia di Trento.

Cottarelli: nuove regole Ue su debito accettabili, non sono misure draconiane

“Non mi sembra una cura draconiana: avere questa velocità di riduzione del debito è il minimo sindacale”. Così l’economista Carlo Cottarelli commentando al Festival dell’Economia il nuovo accordo sul nuovo patto di stabilità tra i Paesi europei. “Sono regole abbastanza accettabili - ha argomentato - Partiamo con una posizione di squilibrio nei conti: abbiamo un debito al 138% del Pil, nei prossimi 2-3 anni continuerà a crescere perché sarà alimentato dall’effetto di cassa del superbonus. Fino al 2026 crescerà fino al 140% dopo di che comincerà a scendere, poi dal 2026 il debito scende. Dopo 10 anni saremo al 127-128% non mi sembra una misura draconiana, tenendo conto che se c’è una recessione l’accordo di sospende”.

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Un panel del ricco programma di eventi che ha caratterizzato il Festival dell’Economia di Trento

Pil, Cavallari: con autorità come l’Upb i governi sono spinti a un minore ottimismo

“Solitamente i governi tendono a previsioni ottimistiche perché questo crea spazi fiscali. Con la presenza dell’Ufficio parlamentare di bilancio la tendenza all’ottimismo si è ridotta nel tempo e questo è un importante elemento di disciplina”. Lo ha detto Lilia Cavallari, presidente dell’Upb nel dibattito sulle nuove regole fiscali europee. “Negli ultimi decenni i Paesi che hanno istituito delle autorità fiscali indipendenti sono più che raddoppiati - ha sottolineato - perchè l’evidenza è che istituzioni fiscali forti aiutano a disciplinare la politica di bilancio: l’Ufficio parlamentare di bilancio ha una funzione importante che è quella di validare le previsioni macroeconomiche del governo e questo è fondamentale perché su quello si costruisce la politica di bilancio”.

Per approfondire: Upb peggiora stima Pil, +0,8% nel 2024, rischi al ribasso

Nobel Yunus: oggi il lavoro è distruttivo, dobbiamo liberarci dallo schiavismo

“Il lavoro oggi è distruttivo, è una forma di schiavismo”. Così Muhammad Yunus, premio Nobel 2006 per la Pace, in collegamento da Dacca (Bangladesh) con il Festival dell’Economia di Trento. “Dobbiamo liberarci dallo schiavismo: gli esseri umani nascono come spiriti liberi, imprenditoriali e invece siamo diventati dei robot”. Nella nuova civiltà teorizzata dal Nobel ci sono due tipi di imprese: le imprese per far soldi ma anche l’impresa sociale, quella che vuole risolvere i problemi, come il riscaldamento globale “che continua a preggiorare”.

Cipollone (Bce): il 6 giugno mi aspetto il primo taglio dei tassi

«Il 6 giugno avremo il consiglio e mi aspetto che ci sia una prima mossa di riduzione dei tassi. Poi bisognerà discutere, vedere, saremo data dependent». Lo ha confermato Piero Cipollone, componente del consiglio direttivo della Bce, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento. «Mi sembra che ci sia un ampio consenso nel consiglio direttivo - ha aggiunto - i colleghi si sono espressi perché pensano che le condizioni dell’economia sono tali che è giusto allentare un pochino la posizione di politica monetaria». «I dati recenti - ha ribadito - vanno in questa direzione e rafforzano la nostra certezza nel fatto che potremo ridurre l’orientamento restrittivo della nostra politica monetaria».

Cipollone (Bce): Ue risoluta su transizione, il cammino arduo ma può farcela

La Bce è «risoluta nel suo impegno a sostenere la transizione verde nell’ambito del suo mandato». Lo ha sottolineato Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo dell’Eurotower, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento. «Tuttavia - ha messo in guardia -, questo non è un compito che possiamo portare a termine da soli. È necessario lo sforzo collettivo di tutti gli attori in Europa. E anche noi, quale banca centrale, possiamo beneficiare di questi sforzi nel perseguire i nostri obiettivi». Nello specifico, ha proseguito, «la Ue dovrà attuare politiche solide dal lato dell’offerta per affrancarci dai combustibili fossili, migliorare l’efficienza energetica e garantire la disponibilità delle principali materie prime». «Per trasformare le nostre ambizioni in risultati tangibili, sono necessari investimenti considerevoli - ha rilevato -. Mettendo insieme le risorse europee e creando una forte unione dei mercati dei capitali, possiamo attrarre ingenti capitali privati e indirizzarli verso progetti sostenibili».

«Il cammino che ci attende è arduo - ha concluso -, ma l’Europa ha già dimostrato in passato di essere all’altezza della situazione, quando è necessario».

Yunus, rifondarci come essere umani, la nostra è una società distruttiva

Come si può crescere verso una economia più inclusiva? Se lo chiede Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace 2006, in collegamento da Dacca (Bangladesh) con il Festival dell’Economia di Trento. “Esprimo il mio disagio rispetto a come è stata costruita la struttura economica, globalmente abbiamo creato una macchina che produce ottime cose, ma anche cose orribili cose”. “Abbiamo messo insieme una società autodistruttiva - dice - e questa non è proprio la macchina che vorremmo continuare ad alimentare. Una semplice riparazione non basterebbe a cambiare le cose, bisogna ripartire dalle fondamenta. Bisogna abbandonare questa civiltà e costruirne un anuova. Ci concentriamo solo a far soldi e siamo diventati dei robot, abbiamo perso la nostra identità umana. Dobbiamo rifondarci come essere umani”.

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Scuola, Valditara: «Stretta su voto condotta? Chi sbaglia paga»

“Bisogna riportare all’interno della scuola la cultura del rispetto, ridando autorevolezza ai docenti e ai dirigenti scolastici. Accanto alla valorizzazione dei talenti, bisogna responsabilizzare i giovani. Chi rompe paga, chi sbaglia paga. Il voto di condotta serve per far sì che il docente abbia uno strumento ulteriore per affermare la sua autorevolezza nella classe ma anche per responsabilizzare gli studenti. Chi sfascia la scuola, chi prende a pugni un docente bisogna sanzionarlo nell’ottica della responsabilizzazione. Di fronte a un ragazzo che aggredisce un docente la sospensione di qualche giorno è un regalo. Invece ci vuole più scuola per fare capire perché quel comportamento è sbagliato. Lo studente deve capire che è immerso in una società”. Lo ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, intervenendo a ’Perché serve una scuola di talenti’, panel del Festival dell’economia di Trento, in relazione alla stretta sul voto in condotta.

Scuola, Valditara: con dispersione al 30% studenti stranieri senza futuro

“Il tasso di dispersione degli studenti stranieri è del 30 per cento, il più alto d’Europa. Vuol dire che non hanno futuro. I dati Invalsi ci attestano che sull’italiano c’è una preparazione in deficit del 22 per cento. Significa che lo studente è un anno indietro rispetto al compagno di classe. Ci saranno finanziamenti e reclutamento apposito dal 2025 di docenti che seguiranno gli studenti stranieri più in difficoltà. Al pomeriggio ci saranno corsi di potenziamento sulla lingua italiana”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ospite del panel ’Perché serve una scuola di talenti’ al Festival dell’economia di Trento.

Cipollone (Bce): cambiamento clima incide su inflazione, agire subito

«Il cambiamento climatico sta accelerando; ha implicazioni importanti per le banche centrali perché incide sull’inflazione e sull’esposizione agli shock dell’offerta, riducendo il prodotto potenziale e la crescita della produttività. Inoltre genera rischi finanziari per il bilancio delle banche centrali». Lo ha spiegato Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento. «L’urgente necessità di combattere il cambiamento climatico non può essere enfatizzata abbastanza - ha aggiunto -. Avremmo dovuto agire ieri, e non possiamo certamente permetterci di aspettare domani». Secondo Cipollone «siamo quindi a un bivio: possiamo scegliere di non agire e ritrovarci intrappolati in un circolo vizioso di continua reazione a crisi sempre più gravi, oppure possiamo attivarci e cercare di prevenire l’emergere di nuove crisi climatiche ed energetiche tramite politiche solide e coordinate».

Scuola, Valditara: formeremo 85mila docenti di sostegno non specializzati

“La scuola è un modello costituzionale che mette lo studente al centro, valorizzandolo con inclusione. Ci sono 85mila insegnanti di sostegno che non hanno la specializzazione per il sostegno. Questo dato deve far riflettere. Dobbiamo garantire ai giovani con disabilità un supporto di qualità e specializzato. Il mondo universitario, nonostante gli sforzi, non riesce a dare una specializzazione a una massa così importante ai docenti precari. L’idea è stata quella di dare a Indire un ruolo sussidiario alla formazione. L’obiettivo è dare la specializzazione a tutti i docenti a cui manca”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, intervenendo a ’Perché serve una scuola di talenti’, panel del Festival dell’economia di Trento.

Oggi sul palco anche Cipollone (Bce) e Campa (Eba)

L’Europa, le politiche monetarie e il ruolo delle banche nel sistema europeo: sono questi i temi al centro di tre panel che vedranno protagonisti rappresentanti delle istituzioni europee ed esperti, nella giornata di chiusura della XIX edizione del Festival dell’Economia di Trento. La quarta giornata della kermesse si apre con l’incontro dal titolo “Cambiamento climatico e politica monetaria”, che vede come protagonista Piero Cipollone, membro dell’Executive Board della Bce. José Manuel Campa, presidente dell’Autorità bancaria europea interverrà sul tema “Crisi delle economie europee e ruolo delle banche”. Infine, Andrea Enria economista affiliato al Financial Market Group della London School of Economics ed ex presidente del consiglio di vigilanza Bce, partecipa al panel dal titolo “Completare l’unione bancaria è necessario ma non basta”.

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Yunus e Spence i premi Nobel della giornata di chiusura

Il futuro alle prese con le crisi: questo il filo conduttore degli incontri che vedranno protagonisti due Premi Nobel nella giornata di chiusura della XIX edizione del Festival dell’Economia di Trento, realizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione del Comune e dell’Università di Trento. “Convivere con le permacrisi globali” è il titolo del panel che vedrà protagonista Michael Spence, Professor Emeritus of Management and Former Dean in the Graduate School of Business della Stanford University e Premio Nobel per l’Economia 2001. Nel corso della giornata, il Premio Nobel per la Pace 2006 e fondatore di Grameen Bank, Muhammad Yunus, è protagonista del panel “L’uomo al bivio tra l’autodistruzione e un futuro di conquiste”.

Ultima giornata del Festival Economia di Trento, chiude il neopresidente di Confindustria Orsini

Giornata conclusiva del Festival dell’Economia di Trento, giunto alla diciannovesima edizione. A chiudere i lavori sarà il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, alla sua prima uscita pubblica. Sono attesi gli interventi del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara; il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Partecipano anche José Manuel Campa, presidente dell’autorità bancaria europea, e Piero Cipollone, membro dell’executive board della Bce. Quest’anno i lavori delle quattro giornate del Festival sono stati dedicati alle riflessioni sui dilemmi che attanagliano il mondo: dalle tensioni geopolitiche alla crescita economica. Significativi i numeri della rassegna con la partecipazione di cinque Premi Nobel, della premier Giorgia Meloni, ventidue ministri, la segretaria del Pd Elly Schlein, i segretari generali di Cgil e Uil, 80 relatori provenienti dal mondo accademico, 40 tra i più importanti economisti e 60 rappresentanti delle più importanti istituzioni europee e nazionali, tra cui il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, imprenditori e manager di società italiane e multinazionali.

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