Tre milioni di lavoratori in nero
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Tre milioni di lavoratori in nero. Non è poco sono il 12,5% rispetto al totale degli occupati regolari. Ci si può consolare con la notizia che il dato è stabile.
Il rapporto dell’Istat sulla cosiddetta economia non osservata è sempre una sorpresa e ritrae un Paese che ogni volta pensiamo di aver archiviato e invece ogni volta ripresenta le sue fattezze.
Il totale del sommerso vale 200 miliardi ed è cresciuto del 9,6%. La parte legata all’illegalità è di circa 20 miliardi ed è anch’essa stabile.
I dati sono relativi al 2022 questo tipo di statistiche è sempre in ritardo di un biennio.
Una novità è che il sommerso aumenta tra i professionisti ed è ormai pari al 30,5% del valore aggiunto dell’intero comparto.
In generale, l’incidenza del lavoro irregolare resta più rilevante nel terziario (14,6%) e raggiunge livelli particolarmente elevati nel comparto degli Altri servizi alle persone (39,3%), dove si concentra la domanda di prestazioni lavorative non regolari da parte delle famiglie, badanti e colf. Molto significativa risulta la presenza di lavoratori irregolari in Agricoltura (17,4%), nelle Costruzioni (12,4%) e nel Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (14,5%).
Alberto Orioli
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