di Redazione Roma
Zangrillo: concorsi per 288mila posti, 2 milioni candidature
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Nei primi otto mesi dell’anno sono stati lanciati più di 13mila bandi per 288mila posti, cioè 2,7 volte (+176%) quelli aperti nel 2023. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo in una audizione alla Commissione parlamentare per la semplificazione sottolineando che «è stata raccolta la cifra record di 2,1 milioni di candidature».
Nei prossimi cinque o sei anni, ha aggiunto, andranno in pensione dalla pubblica amministrazione circa un milione di persone. Zangrillo ha precisato che nel 2023 sono state assunte oltre 172mila persone e altrettante ne saranno assunte nel 2024 e nel 2025 e nel 2026.
Per il Ministero della giustizia per 3.946 posti per l’Ufficio per il processo sono arrivate 72.901 domande e per il Ministero dell’Interno su 1.248 posti banditi sono arrivate ben 51.421 domande. «Chi l’ha detto - ha aggiunto - che la pubblica amministrazione non è così attrattiva?».
I tempi per l’assunzione con un concorso sono passati da 780 giorni a sei mesi. «Il Dipartimento della funzione pubblica è da sempre impegnato nella ricognizione dei fabbisogni e delle richieste di scorrimento delle graduatorie dei concorsi unici. Si tratta comunque di procedure complesse che, soprattutto a tutela dei candidati, richiedono dei tempi tecnici specifici».
Per Zangrillo il governo segue con attenzione sulla semplificazione amministrativa l’evoluzione delle politiche anche negli altri Stati Membri dell’Ue, in uno sforzo costante di allineamento rispetto alle buone prassi europee e internazionali. «Abbiamo un obiettivo - ha detto il ministro - di semplificazione di 600 procedure amministrative entro il 2026, 200 delle quali entro il 2024 che sono andate a buon fine. Una migliore attuazione delle politiche dell’UE e una migliore azione amministrativa potrebbero far risparmiare ai contribuenti e alle imprese dell’UE miliardi di euro ogni anno. Secondo dati della Commissione Europea, migliorando la loro azione amministrativa, gli Stati membri potrebbero risparmiare 64,2 miliardi di euro all’anno. Le imprese potrebbero risparmiare 2,2 miliardi di euro all’anno a livello dell’UE se le procedure e i costi amministrativi per la creazione di un’impresa fossero allineati a quelli degli Stati membri più virtuosi».
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