Manovra, ecco il bonus da mille euro per i genitori dei nuovi nati nel 2025
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Una “Carta per i nuovi nati” che riconosce mille euro ai genitori con Isee entro i 40mila euro. E’ una delle novità contenute nel pacchetto di misure a favore della “famiglia” della manovra. Il nuovo strumento sostituisce il cosiddetto bonus bebè, poi assorbito dall’Assegno unico universale.
Il governo ha confermato e potenziato le misure sui congedi parentali. La Legge di Bilancio allunga di un mese, dunque porta a tre mesi il periodo in cui i genitori lavoratori dipendenti potranno ottenere l’indennità pari all’80% della retribuzione. A questo proposito va ricordato che la precedente manovra aveva innalzato per il 2024 a due mesi il periodo di tempo per beneficiare dell’indennità all’80%. per i mesi restanti i restanti mesi i genitori in congedo parentale avranno il 30% della retribuzione.
Questo periodo di astensione facoltativo dal lavoro, concesso ai lavoratori e alle lavoratrici per prendersi cura del proprio figlio nei suoi primi anni di vita è riconosciuto ai genitori lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato che nel periodo di assenza dal lavoro percepiscono un’indennità economica. L’indennità è fruibile alternativamente dai due genitori (o solo da uno)entro i primi sei anni di vita del bambino o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.
La manovra rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, il Bonus asilo nido e per forme di assistenza domiciliare è il contributo economico che lo Stato offre alle famiglie che hanno un figlio, fra gli 0 e i 3 anni, che frequenta un asilo nido pubblico o privato, o necessita di assistenza domiciliare perché affetto da gravi patologie croniche. Il contributo è erogato sotto forma di rimborso per il pagamento delle rette. L’importo del bonus erogato varia in base all’ISEE minorenni presentato, prevedendo un massimo 3mila euro l’anno per le famiglie con Isee inferiore a 25mila euro, massimo di 2.500 euro l’anno per le famiglie con Isee fra € 25.001 e € 40mila ed un massimo di 1.500 euro l’anno per le famiglie con Isee superiore a 40mila euro. La legge di Bilancio 2024, per i nati dal 1° gennaio 2024, aveva aumentato l’importo massimo del bonus asilo nido fino a 3.600 euro ai nuclei familiari con un valore ISEE fino a 40mila euro nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni.
Si prevede l’esclusione delle somme percepite per l’Assegno unico universale dal computo dell’Isee. Si evita in questo modo di penalizzare le famiglie perché quello che ricevono da un lato, lo perdevano sotto forma di accesso alle prestazioni di welfare che richiedono la compilazione dell’Isee.
Cambiano le detrazioni fiscali secondo la logica del quoziente familiare, tenendo conto, dunque del numero dei figli e delle fasce di reddito, due aspetti che vengono considerati contemporaneamente. Dunque la filosofia dell’intervento del governo è che nei limiti delle detrazioni fiscali comprese dal 19% al 50% saranno favorite le famiglie numerose appartenenti alle fasce di reddito più basse.
Non figura nel comunicato di Palazzo Chigi, ma nel Consiglio dei ministri che ha varato la manovra 2025 è stata portata anche la proroga per il prossimo anno della decontribuzione per le lavoratrici madri di due figli (video). La scorsa legge di Bilancio aveva introdotto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo e in via sperimentale per il solo 2024 riconosciuto anche alle lavoratrici madri di due figli (sempre fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo). L’esonero totale fa riferimento alla sola quota di contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice, nel limite massimo di 3mila euro annui, da riparametrare su base mensile. Nel governo si sta ragionando anche di estenderla alle lavoratrici autonome, ma occorre aspettare il testo della legge di Bilancio per capire quale sia stata la decisione finale.
Se si tratta di lavoratrici autonome, come partite Iva possono beneficiare del regime forfettario con l’applicazione di un’imposta sostitutiva pari al 5% per i primi 5 anni che poi passa al 15% dal fatturato, al netto delle spese deducibili secondo il codice ATECO, a condizione di aver incassato meno di 85mila euro nell’anno precedente.
Tra le misure di carattere sociale, viene rifinanziata per il 2025 la carta “dedicata a te” con 500 milioni. Anche in questo caso nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.
Sono 1.330.000 i nuclei familiari, con reddito Isee inferiore a 15mila euro, che quest’anno possedevano i requisiti per ritirare la carta d’importo di 500 euro che può essere utilizzata per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, carburanti e abbonamenti al trasporto pubblico locale.
Giorgio Pogliotti
Redattore esperto
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