di Eleonora Micheli e Flavia Carletti
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Chiusura contrastata per le Borse europee, con gli investitori combattuti se scommettere sulla ripresa e sulle riaperture o invece tirare i remi in barca nell’attesa che si manifestino effettivi segnali di contenimento del virus. Ad alimentare i dubbi è stato l’allarme lanciato dall’Oms: difficilmente quest’anno si vedrà la fine della pandemia. In più il dato sull’andamento dell’attività nella regione di New York, misurato dall’indice Ism, ha destato seria preoccupazione, accusando a febbraio il peggior calo dallo scorso maggio e influenzando così anche l'andamento di Wall Street (che chiude negativa con il Dow Jones che perde lo 0,46% a 31.390,47 punti, il Nasdaq cede l'1,69% a 13.358,79 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,81% a 3.870,36 punti), nonostante il rendimento dei T-bond a 10 anni sia anch'esso in retromarcia in area 1,42% . Francoforte (+0,19%) e Parigi (+0,29%) hanno chiuso positive, mentre hanno perso quota Milano (-0,78%) Madrid (-0,27%). Londra ha guadagnato lo 0,38%. Nel giorno in cui si è riunito il Consiglio dei Ministri per prendere decisioni in merito alle restrizioni nelle aree di maggior contagio, lo spread ha chiuso sopra la soglia dei 100 punti.
Le Borse europee hanno avviato le contrattazioni deboli, anche perché dalla Cina è arrivata la notizia che il presidente della commissione di vigilanza bancaria e assicurativa ha dichiarato di essere molto preoccupato dei rischi che potrebbero arrivare dalle bolle speculative sui mercati finanziari globali e dall’immobiliare nazionale. Gli indici del Vecchio Continente sono migliorati nel corso della mattina, dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione europea: a febbraio il tasso di inflazione annuale nell’area euro è risultato stabile a +0,9% come a gennaio, non mostrando segnali di eccessivo riscaldamento.
A Piazza Affari, dove il FTSE MIB ha chiuso sopra i 23mila punti, hanno perso quota i titoli petroliferi, in linea con i titoli oil europei, pagando dazio all'incertezza legata alle decisioni che prenderà il vertice Opec+ in tema di produzione di greggio. Così Saipem ha perso il 2,64% ed Eni lo 0,72%. Ha fatto però eccezioneTenaris, salendo dell'1,63%. Forti realizzi hanno colpito Atlantia (-3,79%) nella prospettiva di nuove negoziazioni con il consorzio Cdp-fondi per la cessione di Aspi. Nel segmento principale di Piazza Affari, gli acquisti hanno sostenuto Nexii (+1,21%), Interpump Group (+1,19%), seguite daDiasorin ( +0,79%) e Amplifonn (+0,76%). La giornata è stata poco significativa per il comparto bancario, con i principali indici contrastati Sono invece andate male Stmicroelectronics (-2,16%) e Inwit (-2,16%). Debole anche Telecom Italia ( -1,81%). La seduta è stata pesante per il comparto delle utility. Ha terminato le contrattazioni poco mossa Stellantis (-0,22%) all'indomani dei dati sulle immatricolazioni auto in Italia. Domani mattina verranno pubblicati i conti 2020 di Fca e Psa, le due società che fondendosi hanno dato vita al nuovo gruppo automobilistico. Fuori dal paniere principale, hanno perso quota le Piaggio (-3,3%), nel giorno della diffusione del bilancio 2020, archiviato con un utile netto in calo del 32,9% a 31,3 milioni. Ha invece continuato a correre Fnm (+2,81%), sotto i riflettori dall'acquisizione del controllo della Milano-Serravalle, sulla scommessa di un miglioramento della dividend policy.
Il valore del greggio ha più volte cambiato la direzione di marcia. Dopo una mattinata in rialzo, ha invertito la rotta a seguito della pubblicazione del dato sull'Ism di New York, che a febbraio è sceso a 35,5 punti,dai 51,2 punti di gennaio, registrando la performance peggiore dallo scorso maggio. Il prezzo del wti si è poi risollevato, mentre sale l'attesa per le decisioni che saranno adottate nel corso del meeting dell’Opec+ di giovedì 4 marzo. Intanto il numero uno di Saudi Aramco ha detto di aspettarsi un ritorno ai livelli di domanda pre-Covid entro la fine dell'anno. Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,2074 dollari (1,205 alla vigilia) .
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Eleonora Micheli
redattore Radiocor
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