di M.Mor.
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Conto alla rovescia per l’apertura del ponte di Braila in Romania, il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa continentale, finanziato dall’Unione europea con 363 milioni della politica di coesione e realizzato da Webuild (ex Salini Impregilo) in una joint venture internazionale. Il ponte sul Danubio rappresenta un nuovo successo dell’ingegneria e del talento italiani nel mondo. Sono stati ultimati in questi giorni i collaudi dell’opera, che hanno testato la sua tenuta con prove di carico statiche e dinamiche in vista dell’imminente inaugurazione.
Per alcuni giorni, sull’impalcato del ponte sono stati posizionati fino a 60 Tir del peso totale di 2.400 tonnellate (pari al peso medio di circa 400 elefanti) che hanno “messo alla prova” la sua struttura; a seguire, 2 camion hanno poi percorso l’intero ponte a una velocità massima di 80 chilometri orari, per testarne le vibrazioni. Gli effetti dei test sulla struttura del ponte sono stati monitorati in tempo reale anche mediante l’impiego di strumenti di rilevamento ad alta precisione.
Il ponte di Braila è della stessa tipologia – ponte sospeso – del Ponte sullo Stretto di Messina, rispetto al quale è grande oltre la metà. Il ponte sospeso sul Danubio ha una campata centrale di 1.120 metri, è lungo 1.975 metri ed è dotato di 4 corsie di marcia, con corsie di emergenza e piste ciclabili e pedonali. Frutto di un progetto estremamente sfidante ed innovativo, il ponte di Braila è realizzato da Webuild in collaborazione con il socio giapponese IHI Infrastructure Systems Co. Ltd., e collegale due sponde del Danubio nell'area di Galati-Braila, garantendo tempi di attraversamento del fiume più rapidi per i circa 7mila veicoli al giorno che oggi hanno come unica possibilità lo spostamento in traghetto.
Un’opera rilevante, che negli ultimi due anni di lavorazione ha visto completarsi lavorazioni complesse, oltre che scenografiche. A inizio dello scorso anno, è stato ultimato l’assemblaggio dei due cavi portanti, generati dall'intreccio di oltre 18mila fili di acciaio, del peso complessivo di 6.775 tonnellate. La scorsa estate è stata completata una delle fasi più sfidanti per la costruzione dell'opera, il montaggio dell'impalcato in acciaio del ponte, lo “steel deck”.
Oltre 250 operai e tecnici specializzati sono stati impegnati per installare gli 86 segmenti che compongono l’impalcato, di peso medio pari a 260 tonnellate ciascuno, per il cui montaggio è stata studiata una specifica modalità di varo e posa in opera. Webuild vanta la realizzazione di oltre mille chilometri di ponti e viadotti, l’equivalente di un unico grande ponte in grado di collegare Berlino e Parigi. Tra le tante opere realizzate, si annoverano veri e propri simboli della capacità innovativa del gruppo, come il Ponte Genova San Giorgio in Italia, sfida ingegneristica completata in poco più di un anno dopo il crollo del ponte Morandi, e l’iconico Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia.
Marco Morino
vicecaporedattore
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