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Green pass, ecco come funziona nei paesi Ue

Francia, entra in vigore il green pass "generalizzato"

Adottato dall’Unione europea l’1 luglio per consentire i viaggi oltre confine, il certificato verde è un’arma indispensabile contro la variante Delta

10 agosto 2021
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4' di lettura

C’è chi lo richiede per andare al cinema o per salire su un treno o su un aereo, chi agli ospiti degli hotel, chi ai clienti dei parrucchieri. Adottato dall’Unione europea il primo luglio per consentire i viaggi oltre i confini nazionali, il green pass in poco più di un mese è diventato uno strumento indispensabile, strettamente connesso alle attività del quotidiano, in una ventina di Stati per godersi in sicurezza una cena al ristorante, un concerto o una visita a un museo, una partita o un tuffo in piscina: oltre 300 milioni di certificati sono stati già emessi tra i 27. A dispetto di uno zoccolo duro di cittadini che continuano a scendere in piazza contro una misura giudicata discriminatoria e troppo restrittiva per le libertà individuali. Chi protesta contro questa nuova misura è dell’idea che si tratti di un obbligo di vaccinazione mascherato.

Lo spettro della variante Delta

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Con la corsa della variante Delta, che ha riportato i contagi da Covid in crescita, i governi europei sono corsi ai ripari accelerando le campagne vaccinali. Per poi decidere di puntare tutto sul pass sanitario (il Qr code che attesta la vaccinazione completa, la guarigione dal virus o la negatività a un test), estendendo il suo utilizzo a gran parte delle attività quotidiane.

In Germania e Spagna la scelta è delle singole regioni

Sono rimasti in pochi a non aver adottato il pass in modo esteso. Se si escludono quelli con un tasso di vaccinazione ancora troppo basso, come la Bulgaria, tra i grandi Paesi restano fuori Germania e Spagna, che allo stato attuale non hanno posto limitazioni e hanno lasciato alle singole regioni la discrezionalità sul suo utilizzo (in Catalogna serve per partecipare agli eventi con più di 500 persone). Proprio in Germania, così come in Francia, sta crescendo il malcontento verso il pass in una fascia della popolazione. Numerose sono state le proteste di piazza per una misura considerata un obbligo di vaccino mascherato, che aumenterà le disparità sociali. E il dibattito è destinato ad aumentare, quando il certificato verde diventerà necessario sul lavoro. L’Ungheria ha eliminato l’obbligo di green pass e di mascherine.

In Francia al via green pass per ristoranti e trasporti

Nelle ultime ore in Francia è scattato l’obbligo di mostrare il certificato verde per entrare in bar, ristoranti e viaggiare nel paese, con treno o aereo. Serve anche per entrare nelle sale cinematografiche. La misura fa parte di un piano del governo per incoraggiare più persone a vaccinarsi contro il coronavirus e rallentare l’aumento delle infezioni causato dalla diffusione della variante Delta. Oltre 36 milioni di francesi, ovvero più del 54% della popolazione, sono completamente vaccinati. Il pass viene rilasciato alle persone che sono vaccinate contro il Covid-19, o sono guarite o sono risultate negative al test. La misura si applica anche ai turisti che visitano il paese. Negli ospedali i visitatori e i pazienti che hanno appuntamento devono avere il pass. Sono previste eccezioni per le persone che necessitano di cure urgenti presso il pronto soccorso. Il pass è ora richiesto sui treni ad alta velocità, intercity e notturni che trasportano oltre 400mila passeggeri al giorno in Francia, ha affermato il capo del ministero dei Trasporti Jean-Baptiste Djebbari. È richiesto anche per i viaggi a lunga distanza in aereo o in autobus. «Applicheremo controlli massicci», ha detto Djebbari. Sono accettati documenti cartacei e digitali.

Dai musei in Austria al parrucchiere in Danimarca

Il certificato verde è richiesto per visitare un museo in Austria o per soggiornare in un qualsiasi hotel in Portogallo (anche per andare al ristorante in 60 comuni, tra i quali Lisbona e Porto). In Irlanda l’accesso a ristoranti e hotel è permesso solo a chi è completamente vaccinato o guarito dal Covid ed è in possesso di un certificato. In Olanda è necessario per i grandi eventi. In Grecia i ristoranti hanno tre categorie: quelli che ammettono solo persone con certificato di vaccinazione, quelli che accettano anche un test negativo e quelli che garantiscono che tutti i dipendenti siano stati vaccinati. In Romania, il pass amplia le possibilità per accedere alle palestre e ai luoghi culturali, in Croazia condiziona il numero degli invitati a matrimoni. In Danimarca - nazione che è stata tra le prime ad adottarlo, tanto che lo richiede anche per andare dal parrucchiere, e che ha vaccinato quasi tutti i soggetti a rischio - è impossibile assistere a una partita di calcio con più di 2mila spettatori senza. Malta lo richiede per entrare nel Paese, in alternativa alla quarantena. Nelle repubbliche baltiche (Lettonia e Lituania) chi non ha il pass cena fuori, con rigide regole di distanziamento e limiti al numero dei commensali. Sempre chi ha il Qr code può andare in palestra, al cinema e a teatro. In Estonia, invece, contrariamente a quanto scritto in questo articolo in una versione precedente, il green pass non è richiesto.

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Le esperienze fuori dall’Ue

Il sistema del pass è attivo anche fuori dall’Ue, in Svizzera, Norvegia, Islanda e Stato del Vaticano. Mentre in Israele il suo utilizzo è stato appena esteso, a causa della continua crescita dei contagi. E l’Ue punta a farlo diventare uno standard internazionale, trovando un modo per riuscire a far comunicare tra loro le tecnologie adottate in altri Paesi e continenti.

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